Il quartiere Lorenteggio di Milano ha recentemente accolto un’opera d’arte urbana che celebra la sua identità: il murale situato in Via dei Gigli 9. Questo intervento artistico rientra nel progetto “Un nome in ogni quartiere”, promosso dal Comune di Milano per valorizzare le diverse zone della città attraverso l’arte pubblica partecipata.
Il murale Lorenteggio è stato realizzato da Napal, artista urbano e illustratore di spicco nel panorama della street art italiana. Nato in Australia, Napal ha iniziato la sua carriera nel 1986 come writer. Nel 1988 si è trasferito in Italia, dove ha introdotto il linguaggio dell’urban art nella capitale, diventando una figura pionieristica del movimento. La sua arte è stata apprezzata in contesti prestigiosi come la Biennale di Venezia e la mostra “Cross the Streets” al MACRO di Roma. Le sue opere sono presenti in collezioni private e musei, tra cui il Monte dei Paschi di Siena e il Museo di Arte Contemporanea di Marsiglia. Attualmente risiede e lavora a Roma.
Il murale Lorenteggio di Via dei Gigli 9 è stato curato da STRADEDARTS Urban Gallery 1988, realtà impegnata nella promozione dell’arte urbana e nella valorizzazione degli artisti del settore.
L’opera si inserisce nel contesto del progetto CORBA, che mira a riqualificare e valorizzare il quartiere attraverso interventi artistici mirati.
Il progetto “Un nome in ogni quartiere” è stato ideato da Milano&Partners in collaborazione con l’Ufficio Arte negli Spazi Pubblici del Comune di Milano, con il contributo della Fondazione di Comunità Milano. L’obiettivo è realizzare murales che rappresentino l’identità dei vari quartieri, coinvolgendo attivamente le comunità locali nella progettazione e nella realizzazione delle opere. Questo approccio partecipativo mira a rafforzare il senso di appartenenza degli abitanti e a promuovere la coesione sociale attraverso l’arte.
Il quartiere Lorenteggio, insieme al vicino Giambellino, rappresenta una delle zone più autenticamente popolari di Milano sin dagli anni del boom economico. La zona è caratterizzata da una vivace comunità, servizi efficienti e una rete di trasporti che la collega agevolmente al centro città. La presenza di botteghe storiche, locali e ristoranti, oltre al mercato rionale famoso per la carne di cavallo, contribuisce a mantenere viva la tradizione e l’identità del quartiere.
Negli ultimi anni, Lorenteggio e Giambellino sono stati oggetto di numerosi progetti di riqualificazione urbana. Questi interventi, promossi sia dalle istituzioni che dalle associazioni di quartiere, mirano a migliorare la qualità della vita degli abitanti attraverso la valorizzazione degli spazi pubblici. Un esempio significativo è la Casetta Verde vicino alla Biblioteca Lorenteggio, spazio gestito dalla comunità che offre attività culturali e ricreative. Il team dell’architetto Renzo Piano ha sviluppato un progetto per la riqualificazione complessiva del Giambellino. Questo sottolinea l’importanza di interventi architettonici di qualità. Tali interventi sono essenziali per il rilancio delle periferie urbane.
Il quadrilatero compreso tra via Lorenteggio, largo Gelsomini, via Giambellino e piazza Tirana è attualmente interessato dal Piano Quartieri, un’iniziativa del Comune di Milano volta a rinnovare le aree urbane attraverso interventi mirati. I lavori in corso prevedono la creazione di spazi più pedonali, l’aumento delle aree verdi e il miglioramento dell’arredo urbano. Un esempio è il rifacimento dei Giardini di Largo Giambellino, un’area di oltre 9.000 metri quadrati destinata a diventare un punto di riferimento per la comunità locale.
Lorenteggio offre anche infrastrutture sportive di rilievo, come il Palazzetto del Ghiaccio in via dei Ciclamini, unico nel suo genere in città. Questa struttura rappresenta un’opportunità per le famiglie e gli appassionati di sport su ghiaccio, contribuendo a diversificare l’offerta sportiva del quartiere.
Un elemento storico di grande interesse nel quartiere è l’Oratorio di San Protaso al Lorenteggio, una piccola chiesa risalente all’anno 1000. Nonostante i numerosi tentativi di abbattimento nel corso dei secoli, l’oratorio è sopravvissuto ed è oggi un simbolo della resilienza storica del quartiere. Viene aperto al pubblico solo in occasioni speciali, offrendo visite guidate che permettono di scoprire la storia e le tradizioni locali.
Il murale Lorenteggio di Napal in Via dei Gigli 9 si inserisce perfettamente in questo contesto di valorizzazione culturale e sociale. L’opera non solo abbellisce lo spazio urbano, ma rappresenta anche un punto di riferimento per gli abitanti, rafforzando l’identità del quartiere e promuovendo l’arte come strumento di coesione sociale.
Il progetto “Un nome in ogni quartiere” ha già portato alla realizzazione di murales in diverse zone di Milano. Questi includono Bovisa, Portello, Città Studi, Porta Romana, Gallaratese, Corvetto, Quarto Oggiaro e Baggio. Ogni intervento artistico è pensato per rappresentare la storia e la cultura di ciascun quartiere. L’obiettivo è rendere l’arte accessibile a tutti. Inoltre, il progetto contribuisce a creare un’identità visiva unica per la città.
L’impatto del murale di Napal su Lorenteggio
L’opera di Napal in Via dei Gigli 9 si distingue per il suo stile vibrante e il forte impatto visivo. Le tonalità utilizzate e le forme dinamiche si integrano perfettamente nel paesaggio urbano, trasformando un semplice muro in una tela che racconta la vita del quartiere.
L’arte urbana ha il potere di cambiare la percezione di uno spazio, rendendolo più accogliente e stimolante. I residenti hanno accolto con entusiasmo il murale, che è diventato un punto di riferimento per la comunità, favorendo incontri e dialoghi tra generazioni diverse.
Street art e identità urbana: un legame sempre più forte
Negli ultimi anni, Milano ha visto un crescente interesse per la street art come strumento di riqualificazione e narrazione urbana. Oltre al progetto “Un nome in ogni quartiere”, diverse iniziative hanno coinvolto artisti di fama nazionale e internazionale per trasformare angoli della città in gallerie a cielo aperto.
Quartieri come Isola, Ortica e Bovisa sono diventati veri e propri poli dell’arte urbana. Questi ospitano opere che celebrano la memoria storica e i movimenti sociali. Le opere rappresentano anche le trasformazioni del tessuto cittadino. La presenza di murales contribuisce a rendere Milano una città dinamica. Inoltre, la città è culturalmente vivace. L’arte esce dai musei per entrare nel quotidiano di chi la vive.
Verso un futuro di quartieri più colorati e partecipativi
Il successo del murale di Napal e degli altri interventi del progetto “Un nome in ogni quartiere” dimostra che l’arte pubblica non è solo decorazione, ma un mezzo per dare voce alle comunità. L’iniziativa continua a espandersi, con nuovi murales previsti in altre zone della città, in un dialogo costante tra artisti, cittadini e istituzioni.
Lorenteggio, con la sua storia e il suo spirito di quartiere popolare, si conferma come un luogo ideale per sperimentare forme di arte partecipativa e condivisa. Grazie a progetti come questo, l’arte diventa un elemento di connessione tra passato e futuro, rafforzando il senso di appartenenza e valorizzando il territorio.
Il murale di Via dei Gigli 9 non è solo un’opera da ammirare, ma un simbolo di come l’arte possa trasformare lo spazio urbano, rendendolo più inclusivo, vivibile e ricco di significato.