Il quartiere Gallaratese di Milano è stato recentemente arricchito da una nuova opera d’arte urbana: il murale “Gallaratese”, situato all’angolo tra via Consolini e via Appennini. Questo progetto è stato realizzato dall’artista milanese Paolo Bordino, noto come Pao, in collaborazione con Marco Luzzi (Luz) e curato da PaoPao Studio. L’iniziativa ha coinvolto attivamente i giovani del quartiere, già partecipi in precedenti progetti di decorazione urbana, come la pittura di panchine e dissuasori stradali. Questo entusiasmo collettivo ha portato colore e vitalità al loro ambiente quotidiano, avvicinando la comunità all’arte urbana in modo diretto e partecipativo collaborando alla creazione del murale “Gallaratese” .
Il murale “Gallaratese” rappresenta la sesta opera di arte pubblica proposta come punto di riferimento nei vari quartieri milanesi. Questo fa parte del progetto di Yes Milano, cofinanziato dalla Fondazione di Comunità Milano e supportato dall’ufficio comunale dedicato all’Arte negli Spazi Pubblici. L’obiettivo è valorizzare l’identità dei quartieri attraverso interventi artistici che fungano da catalizzatori per la riscoperta del territorio cittadino.
Paolo Bordino (Pao), nato nel 1977 a Milano, ha iniziato la sua carriera nel teatro, lavorando come fonico, tecnico di palcoscenico e macchinista con la compagnia di Dario Fo e Franca Rame. Ha studiato e lavorato presso i laboratori del Teatro alla Scala di Milano. Nel 2000, ha intrapreso i suoi primi interventi nel campo della street art, reinterpretando creativamente il contesto urbano. Le sue opere più famose includono pinguini dipinti sui paracarri, dissuasori della sosta trasformati in delfini, pali della luce convertiti in margherite e bagni pubblici trasformati in lattine Campbell, ispirandosi direttamente agli oggetti stessi. Nel 2005, ha fondato il PaoPao Studio, che si è sviluppato ulteriormente dopo l’incontro con la graphic designer Laura Pasquazzo, collaborando con associazioni, scuole e aziende in diversi campi come arte, grafica, allestimenti, produzione e design.
Il Quartiere Gallaratese, il più grande quartiere residenziale di Milano, si trova a nord-ovest della città. La sua costruzione principale è avvenuta tra il 1964 e il 1974, mentre nel 1980 è stato collegato alla linea rossa della metropolitana. Il quartiere confina con il QT8 (Quartiere Triennale 8), situato ai piedi del Monte Stella, a ovest di San Siro. Progettato da Piero Bottoni, il QT8 nasce con una forte vocazione verde e accogliente. Le casette in mattoni e i parchi diffusi ne fanno un luogo unico, con spazi verdi pensati anche per le attività dei bambini. Nel 1947, questa concezione urbanistica era rivoluzionaria e ha reso il QT8 un modello innovativo.
Il Gallaratese confina anche con Trenno, un’area caratterizzata da ampie zone verdi e un’importante eredità storica. Il parco e il nucleo medievale creano un ambiente tranquillo e affascinante, dove la città si fonde con la natura. A Trenno, le cascine ancora attive offrono prodotti a chilometro zero, mantenendo viva la tradizione agricola. Qui il confine tra Milano e la campagna diventa sottile, offrendo un equilibrio unico tra modernità e autenticità rurale.
Per raggiungere il Gallaratese, si può utilizzare la linea M1 della metropolitana (rossa), con fermate a QT8, Lampugnano, Uruguay e Bonola. È importante ricordare di prendere la metro in direzione Rho-Fiera, se si sale prima di Pagano. Da Lampugnano partono e arrivano autobus da tutta Europa, ma anche per destinazioni montane per sciare o fare escursioni.
Il cuore pulsante del quartiere è il Centro Commerciale Bonola, inaugurato nel 1988 e primo del suo genere a Milano. Oltre a un grande supermercato e una galleria con vari negozi, ospita una sede distaccata dell’anagrafe e servizi al cittadino, oltre al mercato all’aperto del martedì e del venerdì. Sui muri della piazzetta adiacente alla metro, si possono ammirare i graffiti poetico-calligrafici di Ivan.
Una delle principali attrazioni della zona è il Monte Stella, noto anche come “Montagnetta di San Siro”. Questo colle artificiale, alto 50 metri, nasce dalle macerie della città, riutilizzate dopo i bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale. Il nome “Monte Stella” è un omaggio alla moglie dell’architetto Bottoni, Elsa Stella. Oggi, il parco è un luogo ideale per passeggiare e, nelle giornate limpide, offre una vista panoramica sull’arco alpino e appenninico. Per chi cerca un minimo dislivello per attività sportive, è un luogo imperdibile: mountain bike, running, nordic walking e, con poca neve, anche sci e snowboard.
Il quartiere è anche noto per il Complesso Edilizio del Gallaratese, chiamato Monte Amiata, progettato negli anni ’70 da Aldo Rossi e considerato il simbolo della filosofia del quartiere. Questo complesso residenziale rappresenta un esempio significativo dell’architettura moderna e dell’urbanistica italiana. Il progetto del Monte Amiata ha creato una microcittà utopica dentro Milano, favorendo l’interazione tra i blocchi abitativi e il contesto urbano. Il progetto si ispira esplicitamente all’Unité d’Habitation di Marsiglia di Le Corbusier, con l’intento di migliorare.