In una stanza silenziosa, la polvere sui libri si posa come un velo. Ogni granello custodisce storie. Vecchie promesse sussurrano tra pagine ingiallite. Un libro chiuso, tuttavia, non è mai muto. Le sue parole, infatti, attendono un tocco. Con delicatezza, apro un volume dimenticato. L’odore di carta vecchia mi avvolge. Improvvisamente, il passato si risveglia. Ricordi di speranze lontane riaffiorano.
Quando sfoglio queste pagine, scopro annotazioni. Una frase sottolineata, ad esempio, parla d’amore. Un angolo piegato, invece, segna un sogno. La polvere sui libri protegge queste tracce. Ogni libro, dunque, diventa un diario. Le emozioni, annotate a margine, vivono ancora. Con cura, leggo una dedica sbiadita. “Per sempre tuo,” dice semplicemente. Eppure, quelle parole pesano. Mi chiedo, allora, chi le abbia scritte.
Spesso, i libri dimenticati raccontano promesse. Un romanzo, per esempio, evoca un’estate lontana. Le sue pagine, ormai, sono fragili. Tuttavia, ogni parola vibra intensamente. La polvere sui libri non offusca il loro potere. Al contrario, lo custodisce gelosamente. Sfiorando la copertina, sento una storia. Una ragazza, forse, leggeva sotto un albero. Con entusiasmo, sognava il futuro. Oggi, quel sogno è qui.
Mentre passo le dita sulla carta, rifletto. I libri, infatti, sono scrigni preziosi. Contengono speranze, ma anche paure. Una poesia, ad esempio, parla di addii. Le sue rime, tuttavia, consolano ancora. La polvere sui libri non nasconde il dolore. Piuttosto, lo rende eterno. Ogni pagina, dunque, è un dialogo. Con attenzione, ascolto le voci passate. Mi parlano di vite sconosciute.
A volte, un libro racconta un giuramento. Una frase, scritta a penna, lo rivela. “Tornerò,” promette qualcuno. Eppure, il tempo ha deciso diversamente. La polvere sui libri sigilla quel voto. Non giudica, ma conserva. Con curiosità, immagino la storia. Un soldato, forse, scrisse quelle parole. Oppure, un amante partito lontano. La carta, comunque, non dimentica.
In questa stanza, il silenzio è vivo. Ogni libro, infatti, pulsa di memorie. La polvere sui libri non è solo sporco. È, invece, un testimone discreto. Con pazienza, protegge le emozioni. Un volume, ad esempio, racconta un’amicizia. Due nomi, scarabocchiati, lo confermano. Sorridendo, penso a loro. Chissà, magari ridevano insieme.
Quando apro un altro libro, trovo un segnalibro. Un fiore secco, ormai, lo sostituisce. Delicatamente, lo sfioro con le dita. La polvere sui libri circonda quel gesto. Ogni petalo, tuttavia, parla ancora. Una donna, forse, lo raccolse. Con amore, lo infilò tra le pagine. Oggi, quel fiore è eterno. Mi commuove, infatti, la sua fragilità.
Spesso, i libri custodiscono segreti. Una lettera, infilata tra le pagine, lo dimostra. Con attenzione, la apro piano. Le parole, sbiadite, raccontano un rimpianto. La polvere sui libri non nasconde la verità. Al contrario, la rende tangibile. Leggendo, sento il peso del passato. Qualcuno, forse, non ha perdonato. Eppure, quelle righe cercano pace.
Mentre continuo a sfogliare, scopro un disegno. Un bambino, probabilmente, lo ha tracciato. Con allegria, ha colorato un sole. La polvere sui libri non offusca quell’innocenza. Invece, la protegge con cura. Sorridendo, immagino il piccolo artista. Forse, sognava cieli senza fine. Oggi, quel sole brilla ancora.
Ogni libro, dunque, è un viaggio. Le pagine, ingiallite, mi guidano lontano. La polvere sui libri non è un ostacolo. È, piuttosto, una porta aperta. Con meraviglia, scavo nei ricordi. Un romanzo, ad esempio, parla di guerra. Le sue parole, tuttavia, cercano speranza. Un soldato, forse, lo leggeva. Con coraggio, sognava la pace.
A volte, un libro è un rifugio. Una dedica, scritta con cura, lo conferma. “Per le tue sere sole,” dice. La polvere sui libri non oscura quel gesto. Al contrario, lo rende prezioso. Con emozione, penso al destinatario. Chissà, magari trovava conforto. Quelle pagine, infatti, erano amiche.
Mentre sfoglio un altro volume, rifletto. I libri, spesso, sono specchi. Riflettono desideri, ma anche rimpianti. La polvere sui libri non li nasconde. Piuttosto, li rende visibili. Una frase, sottolineata, parla di libertà. Con ardore, qualcuno la scelse. Oggi, quelle parole ispirano ancora. Mi chiedo, allora, chi fosse.
In questa stanza, ogni libro vive. Le pagine, fragili, raccontano promesse. La polvere sui libri non le spegne. Invece, le avvolge con cura. Con attenzione, apro un ultimo volume. Una poesia, scritta a mano, mi accoglie. Le sue parole, semplici, toccano il cuore. Qualcuno, forse, la dedicò.
Spesso, i libri sono ponti. Collegano epoche, ma anche anime. La polvere sui libri non divide. Al contrario, unisce passato e presente. Leggendo, sento voci lontane. Con rispetto, le ascolto piano. Parlano di amore, ma anche di perdita. Ogni storia, tuttavia, è viva.
Quando chiudo il libro, sorrido. La polvere sui libri non è fine. È, invece, un inizio nuovo. Ogni pagina, infatti, aspetta ancora. Con pazienza, custodisce le promesse. Un giorno, qualcuno le troverà. Con curiosità, sfoglierà quelle pagine. E allora, il passato parlerà.
In questa stanza, il tempo si ferma. La polvere sui libri racconta sempre. Ogni granello, infatti, è una storia. Le promesse, scritte o sognate, resistono. Con delicatezza, poso il libro. Eppure, so che non è addio. Le sue pagine, presto, chiameranno ancora.