Identità Alias: verso l’inclusività nella Città Metropolitana di Milano

Identità Alias: verso l'inclusività nella Città Metropolitana di Milano
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La Città metropolitana ha compiuto un importante passo avanti nel campo dell’inclusione e della tutela dei diritti, adottando ufficialmente le identità alias all’interno del proprio ente. Questa iniziativa si inserisce in un percorso più ampio di valorizzazione delle pari opportunità e lotta contro ogni forma di discriminazione, in linea con i principi sanciti nello Statuto dell’ente.

Le identità alias rappresentano un riconoscimento importante per chiunque si identifichi in un genere diverso da quello registrato anagraficamente, offrendo uno strumento concreto per promuovere il benessere e il rispetto reciproco nei contesti lavorativi. La decisione, accompagnata da linee guida specifiche, mira a creare un ambiente inclusivo in cui tutte e tutti possano esprimere liberamente la propria identità senza timore di discriminazioni.

Un Percorso di Inclusione e Riconoscimento

L’introduzione delle identità alias è il risultato di un percorso portato avanti in collaborazione con il Comitato Unico di Garanzia. L’obiettivo primario è stato quello di garantire il diritto all’identità di genere come parte integrante del diritto all’identità individuale. Questa misura, formalizzata attraverso una direttiva del Direttore generale, si colloca all’interno del Piano per la parità di genere e delle azioni positive previste nel PIAO (Piano integrato di attività e organizzazione).

Il regolamento prevede un percorso protetto per l’attivazione delle identità alias, che include un accordo di riservatezza per tutelare l’identità anagrafica ufficiale nelle comunicazioni istituzionali. Ciò consente alle persone di utilizzare il nome scelto senza modificare formalmente i propri documenti ufficiali, garantendo al contempo un ambiente lavorativo rispettoso e accogliente.

Una Rivoluzione Culturale per il Benessere Lavorativo

La scelta di adottare le identità alias va oltre un semplice gesto simbolico, configurandosi come una vera e propria rivoluzione culturale. L’inclusività non è solo un valore etico, ma un elemento chiave per migliorare il benessere dei lavoratori e delle lavoratrici. L’adozione di politiche inclusive come questa non solo riduce il rischio di discriminazioni, ma contribuisce a creare un clima lavorativo più sereno e collaborativo.

“Nessuno dovrà giustificare di riconoscersi in un’identità di genere diversa da quella anagrafica e potrà essere semplicemente chi vuole essere – spiega la consigliera alle Pari opportunità, Diana De Marchi – Una scelta di civiltà, un messaggio chiaro contro ogni discriminazione e volto a creare un contesto lavorativo inclusivo in cui tutte e tutti si sentano accolti e rispettati. Una piccola rivoluzione culturale a garanzia dei diritti delle lavoratrici e dei lavoratori, per consentire l’affermazione di sé e della propria personalità in modo chiaro e trasparente”.

Identità Alias e Carriere Alias: Un Ponte tra Lavoro e Istruzione

L’introduzione delle identità alias non è un’iniziativa isolata, ma si inserisce in un più ampio panorama di azioni volte a promuovere l’inclusività. Anche il mondo dell’istruzione ha abbracciato strumenti simili, come dimostra l’adozione della “carriera alias” in diverse università italiane.

Questo strumento permette agli studenti trans di utilizzare un nome differente rispetto a quello anagrafico nel contesto accademico, garantendo un’esperienza scolastica più rispettosa e serena. La carriera alias tutela la riservatezza degli studenti e favorisce un ambiente educativo inclusivo, dimostrando come il riconoscimento dell’identità personale possa contribuire a una maggiore armonia sociale.

L’applicazione di questi principi nei diversi ambiti della società rappresenta un passo fondamentale per costruire una comunità in cui il rispetto per le diversità sia il fondamento di ogni interazione, dall’istruzione al mondo del lavoro.

La Città metropolitana ha compiuto un importante passo avanti nel campo dell’inclusione e della tutela dei diritti, adottando ufficialmente le identità alias all’interno del proprio ente. Questa iniziativa si inserisce in un percorso più ampio di valorizzazione delle pari opportunità e lotta contro ogni forma di discriminazione, in linea con i principi sanciti nello Statuto dell’ente.

Le identità alias rappresentano un riconoscimento importante per chiunque si identifichi in un genere diverso da quello registrato anagraficamente, offrendo uno strumento concreto per promuovere il benessere e il rispetto reciproco nei contesti lavorativi. La decisione, accompagnata da linee guida specifiche, mira a creare un ambiente inclusivo in cui tutte e tutti possano esprimere liberamente la propria identità senza timore di discriminazioni.

Un Percorso di Inclusione e Riconoscimento

L’introduzione delle identità alias è il risultato di un percorso portato avanti in collaborazione con il Comitato Unico di Garanzia. L’obiettivo primario è stato quello di garantire il diritto all’identità di genere come parte integrante del diritto all’identità individuale. Questa misura, formalizzata attraverso una direttiva del Direttore generale, si colloca all’interno del Piano per la parità di genere e delle azioni positive previste nel PIAO (Piano integrato di attività e organizzazione).

Il regolamento prevede un percorso protetto per l’attivazione delle identità alias, che include un accordo di riservatezza per tutelare l’identità anagrafica ufficiale nelle comunicazioni istituzionali. Ciò consente alle persone di utilizzare il nome scelto senza modificare formalmente i propri documenti ufficiali, garantendo al contempo un ambiente lavorativo rispettoso e accogliente.

Una Rivoluzione Culturale per il Benessere Lavorativo

La scelta di adottare le identità alias va oltre un semplice gesto simbolico, configurandosi come una vera e propria rivoluzione culturale. L’inclusività non è solo un valore etico, ma un elemento chiave per migliorare il benessere dei lavoratori e delle lavoratrici. L’adozione di politiche inclusive come questa non solo riduce il rischio di discriminazioni, ma contribuisce a creare un clima lavorativo più sereno e collaborativo.

“Nessuno dovrà giustificare di riconoscersi in un’identità di genere diversa da quella anagrafica e potrà essere semplicemente chi vuole essere – spiega la consigliera alle Pari opportunità, Diana De Marchi – Una scelta di civiltà, un messaggio chiaro contro ogni discriminazione e volto a creare un contesto lavorativo inclusivo in cui tutte e tutti si sentano accolti e rispettati. Una piccola rivoluzione culturale a garanzia dei diritti delle lavoratrici e dei lavoratori, per consentire l’affermazione di sé e della propria personalità in modo chiaro e trasparente”.

Identità Alias e Carriere Alias: Un Ponte tra Lavoro e Istruzione

L’introduzione delle identità alias non è un’iniziativa isolata, ma si inserisce in un più ampio panorama di azioni volte a promuovere l’inclusività. Anche il mondo dell’istruzione ha abbracciato strumenti simili, come dimostra l’adozione della “carriera alias” in diverse università italiane.

Questo strumento permette agli studenti trans di utilizzare un nome differente rispetto a quello anagrafico nel contesto accademico, garantendo un’esperienza scolastica più rispettosa e serena. La carriera alias tutela la riservatezza degli studenti e favorisce un ambiente educativo inclusivo, dimostrando come il riconoscimento dell’identità personale possa contribuire a una maggiore armonia sociale.

L’applicazione di questi principi nei diversi ambiti della società rappresenta un passo fondamentale per costruire una comunità in cui il rispetto per le diversità sia il fondamento di ogni interazione, dall’istruzione al mondo del lavoro.

Fonte: Comunicato stampa Comune di Milano

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