Cerutti, il drago bianco, nel murale che racconta il Giambellino

Cerutti, il drago bianco, nel murale che racconta il Giambellino
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Nel cuore del Giambellino, un maestoso drago bianco ha trovato casa su una parete del Centro di Aggregazione Giovanile in via Giovanni Bellini 6 a Milano. Il grande drago bianco sorveglia ora il quartiere Giambellino. Cerutti, come lo hanno soprannominato in omaggio alla celebre ballata di Gaber, è il protagonista di un nuovo murale che ha trasformato la parete cieca della scuola IC Nazario Sauro. L’opera è stata realizzata da Davide Toffolo, artista del fumetto e musicista. Nasce dalla collaborazione con i ragazzi e le ragazze del Centro di Aggregazione Giovanile. Il progetto coinvolge la “Comunità del Giambellino”, creando un legame tra arte e territorio.. Con loro, Toffolo ha esplorato le strade, scoprendo i luoghi più significativi e raccogliendo storie che hanno ispirato la creazione del murale.

L’idea di un drago bianco che protegge il quartiere non è casuale. Il Giambellino è un luogo ricco di identità, fatto di incontri e culture diverse che convivono e si intrecciano. Per l’artista, Cerutti rappresenta proprio questo: un guardiano silenzioso che custodisce la memoria e l’anima popolare della zona. «Il drago era solo nascosto sotto l’intonaco della parete cieca della scuola – afferma Toffolo – noi lo abbiamo liberato. Ora protegge gli abitanti, i ragazzi e tutti coloro che vivono il quartiere».

L’opera si inserisce all’interno del progetto “Un nome in ogni quartiere”, parte della campagna YesMilano Neighborhood by Neighborhood, promossa da Milano&Partners. Il progetto mira a valorizzare l’identità dei quartieri di Milano attraverso la street art, trasformando muri anonimi in opere d’arte che raccontano la storia e la cultura locale. Grazie alla collaborazione con l’ufficio Arte negli Spazi Pubblici del Comune e al contributo della Fondazione Comunità Milano, il Giambellino ha ora il suo simbolo.

I residenti hanno accolto con entusiasmo l’iniziativa. Il murale non è solo un’opera d’arte, ma un segno tangibile di appartenenza. I ragazzi del Centro di Aggregazione Giovanile hanno partecipato attivamente, suggerendo elementi da inserire nel disegno. «Abbiamo voluto rappresentare il quartiere come una casa – spiega Toffolo – con i suoi palazzi, le tag e le scritte in tante lingue diverse, proprio come si vedono camminando per le strade».

La creazione dell’opera è stata un momento di aggregazione e creatività. Durante i cinque giorni di lavoro, il muro ha preso vita sotto le mani di Toffolo e dell’artista Marc Gortana, che ha contribuito alla realizzazione. L’atmosfera era di festa: i passanti si fermavano a osservare, i bambini chiedevano curiosi il significato del drago, e gli abitanti scattavano foto per immortalare il processo.

Il valore della street art risiede nella sua capacità di trasformare lo spazio urbano e creare un dialogo tra passato e presente. Il Giambellino è un quartiere che ha sempre vissuto di cambiamenti, mantenendo però un forte senso di comunità. Con Cerutti, questa identità viene celebrata in modo visibile e permanente.

Oltre alla bellezza estetica, il murale ha un messaggio profondo. Il drago bianco, simbolo di forza e protezione, invita alla riflessione sul significato di appartenenza e memoria collettiva. In un’epoca di rapide trasformazioni urbane, opere come questa aiutano a mantenere vive le radici di un quartiere e a dare voce a chi lo abita.

Milano continua a investire nella street art come strumento di riqualificazione urbana e valorizzazione culturale. I murales non sono più solo elementi decorativi, ma veri e propri racconti visivi che narrano storie di persone, luoghi ed esperienze. Iniziative come “Un nome in ogni quartiere” dimostrano che l’arte può essere un mezzo efficace per rafforzare il senso di comunità e rendere le città più accoglienti.

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