La Sala della Trinità, che si ritiene fosse destinata in origine a essere l’antico oratorio, è un luogo di grande suggestione e rilevanza storica, arricchito da importanti testimonianze artistiche. Le pareti sono decorate con affreschi staccati provenienti dalla chiesa tardo manierista di San Vito in Pasquirolo, situata a Milano. Questi affreschi sono attribuiti al noto pittore Giovanni Mauro della Rovere, conosciuto come il Fiamminghino. Rappresentano la Trinità, due angeli, e la partenza di San Vito. Le opere evocano scene di grande profondità spirituale e bellezza artistica.
Oltre a questi affreschi, la sala ospita un’altra opera di grande valore: un affresco staccato dalla chiesa di San Vincenzino, attribuito a Giovanni da Lomazzo. Questo affresco raffigura San Vincenzo in abito da diacono. La ruota della Macina, simbolo del suo martirio, è un’iconografia distintiva. L’immagine testimonia la fede e la sofferenza del santo. La presenza di questi affreschi, originariamente destinati ad altri luoghi di culto, conferisce alla sala un’aura di sacralità e solennità, simile a quella di una cappella gentilizia. La combinazione di arte, storia e religione rende questa sala un luogo di particolare fascino, in cui si percepisce ancora l’antica funzione di oratorio, un tempo spazio di preghiera e meditazione.
Se vuoi esplorare virtualmente la Sala della Trinità ecco un video che mostra questa splendida stanza in tutta la sua bellezza.
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